Usate il grandangolo al posto del teleobiettivo!

Si parla tanto di Social ma quanto (e come) li utilizzano  i personaggi famosi ?

 

grandangolo

 

Siamo partiti dallo sport proprio per la viralità intrinseca che questo assume analizzando le pagine ufficiali Facebook ed i relativi like (rilevazione effettuata  l’8 marzo). In generale gli atleti postano con buona regolarità (chiaramente in relazione agli impegni agonistici): alcuni giorni anche più post magari a raffica, poi talvolta intervalli di qualche giorno.

Partiamo da un campionissimo di fama planetaria: Valentino Rossi supera i 10.400.000 like (wow!) mentre il suo rivale Marc Marquez si attesta a poco oltre 3 milioni (è molto più giovane ed ha tutto il tempo di costruirsi la famosa massa critica). Entrambi postano con molta frequenza spesso più volte al giorno. Gigi Buffon (portiere della nazionale di calcio) ha circa 3.200.000 like e posta intensamente.

Fernando Alonso (due volte campione del mondo, ex pilota Ferrari F1) vanta “appena” 165.000 like (che differenza tra calcio e F1) ma Sebastian Vettel (4 volte campione del mondo ed ora pilota Ferrari) non arriva nemmeno a 10.000. Però è meno autoreferenziale dei colleghi e posta di frequente omaggi affettuosi al suo maestro Michael Schumacher (compresi gli auguri di buon compleanno). Bello!

Martin Castrogiovanni, gigante buono del rugby, ha circa 46.000 like ed è spiritoso e decisamente orientato al sociale con messaggi riferiti a tante attività educative con i bambini.

Passando allo sci, dato che siamo in stagione invernale, Lindsay Vonn (USA trent’anni, l’atleta con più vittorie nella storia della Coppa del Mondo femminile) supera il milione di like mentre la sua collega e connazionale Mikaela Shiffrin (due volte campionessa mondiale) è appena a quota 246.000 ma ha dieci anni di meno.
La Shiffrin è una nativa digitale (compie vent’anni tra qualche giorno !!) e si vede: tra tutti i campioni dello sport osservati è forse l’unica che utilizza lo strumento Social in modo empatico. Fa capire i suoi sentimenti e stabilisce un legame con i fan. Allarga infatti la visuale ai propri sentimenti e alle proprie emozioni con foto di paesaggi, del micio … la vista dalla sua finestra, gli amici, anche i propri errori come un’inforcata in allenamento.
Gli sciatori sono i più umili, infatti anche la Vonn ha postato la foto di una propria caduta mentre Anne Fenninger (Austria 25 anni) ha utilizzato l’immagine di un suo errore, durante i mondiali, proprio nella testata del profilo FB (!).

In generale tutti gli atleti sono decisamente focalizzati su se stessi e autoreferenziali, fa davvero eccezione la giovanissima sciatrice americana a testimonianza che l’età porta ad una naturale visione dell’utilizzo dei Social. Ma sicuramente anche il carattere della persona contribuisce molto.

Facciamo un salto nel nostro mondo marketing: Philip Kotler (sappiamo tutti chi è) ha poco meno di 20.000 like ma il profilo è fermo al 2012…non è un nativo digitale, e giustamente, essendo nato mi pare nel 1931, Fernando Trias de Bes ne ha poco più di 1.500 (di like non di anni) ma è anch’esso fermo al 2011, Seth Godin (autore de La mucca Viola) ha invece 284.000 like ed è freneticamente attivo in stile Twitter, Richard Sennet (autore di L’uomo artigiano) non ha un profilo Facebook, o forse non sono stato capace di trovarlo ma, in ogni caso, sarebbe indice di scarsa indicizzazione.

Conclusione personale: i giovani (americani) ci fanno capire che la strada del successo nei Social è nella capacità di allontanare l’obiettivo da se stessi e trasmettere le proprie emozioni con sincerità e umiltà allargando la logica della narrazione.

Solo così si parla di se stessi in maniera più efficace. Parlando meno di se stessi.

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