“Nessuna arma da sola è in grado di spaccare in due il mercato…
Ma ogni attacco contribuisce a farlo schiudere…”

J. Levinson e P. Hanley

New business

Qualsiasi animale è costretto a porsi, tutte le mattine, l’obiettivo di realizzare new business ossia di riempire una pancia che, inevitabilmente, si vuota sempre troppo presto.

Così deve dedicare tutte, o quasi, le sue energie per competere con i suoi simili e conquistare i propri obiettivi (il pranzo e la cena).
Così è nel business dove da molti anni non viviamo più in un’era di facili prede ma in un’economia di scarsità.
Se Serge Latouche provasse a spiegare a qualche lupo, o a qualche orso, i segreti della “Decrescita felice”… temo proprio che non si capirebbero!

Torniamo a noi, il new business oggi è costituito da un marketing mix sempre più complesso e articolato. Nella teoria del marketing, chiaramente, è sempre stato così, ora però la “rivoluzione digitale” ha creato molti nuovi strumenti, o meglio ha trasformato, spesso radicalmente, quelli esistenti, ed il “numero di denti” (nonché la relativa tipologia) a disposizione di un lupo affamato è decisamente cresciuto, ma anche i competitor mentre le prede sono invece calate. E’ necessario evolversi.
Sopravvivono e prosperano gli animali che si sanno adattare ed evolvere, non i più forti.
Nel marketing infatti è un imperativo categorico saper fare di necessità virtù.

Una considerazione a parte nel new business la merita certamente per il carattere innovativo, il marketing one to one, in particolare su LinkedIn, ed in generale il mktg conversazionale sui Social che permette azioni molto efficaci ma di semplice gestione, azioni che fino a ieri erano invece molto complesse e di dubbio ROI.

Nella filiera del building, oggi che in Italia il mercato è purtroppo fermo da anni, è sempre più necessario lottare per ogni preda con tempestività e rinnovato acume.