Integrità, un ingredient branding per il quale paghiamo volentieri un premium price

 

3i kotler

Una Global Survey condotta da Nielsen in Italia ha rilevato che il 52% dei consumatori (contro il 44% del 2013) è disposto a riconoscere un premium price alle marche ritenute corrette e sostenibili. Anche su scala mondiale il trend è in crescita e si attesta al 66% circa.

Ma il dato più interessante è che le imprese fortemente impegnate in CSR dichiarano dati di crescita superiori alle “altre”.

Roberto Orsi direttore dell’Osservatorio Socialis sostiene che oggi si assiste ad una forte crescita dell’impegno nella responsabilità sociale sia da parte delle imprese che dei consumatori e che la Direttiva 95/2014 UE sulla comunicazione sociale e ambientale rappresenta una grande opportunità.

La Direttiva 95/2014 (che deve essere recepita entro il 6/12/2016) in effetti introduce per le grandi imprese l’obbligo di una rendicontazione non  finanziaria ma bensì socio-ambientale quindi contenente informazioni ambientali, sociali, attinenti al personale, ai diritti umani, alla lotta contro la corruzione completa di indicatori di performances.

E’ una grandissima svolta che permetterà alle imprese più attente per il proprio impegno morale di capitalizzare al meglio i propri valori utilizzando un nuovo differenziale di marketing.

 (Da un articolo di Elio Silva “La responsabilità sociale conquista il business”, Il Sole 24 Ore del 7 dicembre 2015)