I “rumors”… essenza antica della moderna brand reputation

pinguini

 

Il “rumor”, secondo la definizione di Allport e Postam (1947!), è una proposizione legata a dei fatti, trasmessa con il passa parola, non verificata, destinata ad essere creduta. Il passa parola è infatti il media più antico, millenni prima della stampa e del mondo digitale.
Più il passa parola su un determinato argomento è intenso, più ha probabilità di diventare vero, difficilmente smentibile e comunque destinato a rimanere, anche solo in un angolo delle nostre menti, come comunque vero o almeno parzialmente tale.

Come ricorda J.N. Kapferer (Rumors, i più antichi media del mondo, Armando Editore) già nel Barbiere di Siviglia viene appositamente costruita una maldicenza per sconfiggere un rivale amoroso.

Dall’opera di Rossini all’odierno “buzz” è trascorso molto tempo ma, seppure in chiave digitale, il concetto è rimasto immutato.
Quando leggiamo una notizia, su un giornale, sul web…, quando ce la riferiscono, siamo automaticamente portati a pensare che sia vera e che il giornalista l’abbia verificata e/o il narratore sia comunque ben documentato.
Così in questi giorni abbiamo letto che Michael Schumacher viaggiava sugli sci fuori pista in neve fresca addirittura a 100 km orari…una velocità, quest’ultima, che solo gli atleti raggiungono in Discesa Libera su piste dure come il marmo. Tecnicamente impossibile in neve fresca.
Però la diceria (cattiva) rischia di restare perché un campione di F1 “deve” essere spericolato anche sugli sci e magari irresponsabile.

J. Arndt in “Word of Mouth Advertising” (addirittura del 1967) riporta che una Società di Pubbliche Relazioni americana era specializzata e celebre per la capacità di far circolare “rumors” in poche ore. Allora non esistevano i Social Network, oggi questa possibilità, grazie a questi strumenti, si è moltiplicata esponenzialmente nel bene e nel male.

Giungiamo così alla moderna Brand Reputation, alle recensioni su Trip Advisor, alla multa comminata a Samsung per aver fatto circolare sul web commenti artificiali esageratamente favorevoli ai propri prodotti.
L’importanza di gestire positivamente i “rumors” è quanto mai vitale e attuale. La Strategia dei Contenuti (moderna definizione del “classico” Ufficio Stampa) ed il web marketing conversazionale sono la risposta a questa esigenza.

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