Ancora sulla fortuna, rileggendo il bellissimo libro di Trias de Bes e Rovira Celma

Un giorno Mago Merlino chiamò tutti i cavalieri e annunciò loro che allo scoccare di sette notti sarebbe nato nella Foresta Incantata il Quadrifoglio Magico capace di donare, a chi lo avesse posseduto, fortuna eterna.

 

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Ma la Foresta Incantata era immensa, migliaia e migliaia di ettari, e sarebbe stato centomila volte più facile cercare un ago in un pagliaio.

Così tutti i cavalieri rinunciarono, tranne due: Nott e Sid, che decisero di accettare la sfida e partirono.

Nott la mattina seguente si recò dallo Gnomo, Principe della Terra, e lo interrogò, conoscendo il suo grande sapere sulla Foresta, circa la nascita del Quadrifoglio Magico. Ma ottenne una risposta davvero poco incoraggiante: “E’ impossibile che nella Foresta nasca il trifoglio e neppure il quadrifoglio”. Nott allora se ne andò molto deluso, scoraggiato ed anche arrabbiato con Merlino.

Anche Sid ebbe la stessa idea e si recò dallo Gnomo ottenendo naturalmente la stessa risposta. Chiese però allo Gnomo perché nella Foresta non nascesse il trifoglio, e lo Gnomo spiegò così che il trifoglio ha bisogno di terra fresca e soffice. Sid non si arrese e gli domandò se e dove si potesse trovare terra di quel tipo. Lo Gnomo glielo indicò.

Sid capì la prima lezione:
se vuoi ottenere cose diverse devi fare cose diverse.

Si recò così nella parte della Foresta indicata dallo Gnomo e prelevò tutta la terra soffice e concimata che poté raccogliere, la portò in un punto che gli parve particolarmente adatto, la stese con cura e si addormentò sereno. Se in passato nella Foresta non era mai nato il trifoglio, aveva compreso checambiando le condizioni un giorno forse sarebbe potuto nascere.

Il giorno seguente Nott si recò dalla Signora del Lago alla quale ripeté la stessa domanda: “Dove cresce il trifoglio in questa Foresta?” La risposta che ottenne fu ancora sconsolante: “L’acqua non fuoriesce da me con fiumi o ruscelli ma si accumula enormemente e filtra soltanto… ed il trifoglio invece ha bisogno di molta acqua, dovrebbe esserci un ruscello che la fornisca continuamente… ma non esiste.”

Anche Sid si recò dalla Signora del Lago dalla quale ottenne la stessa risposta resa a Nott ma, a differenza di lui, si interessò ai problemi del Lago e, compreso che la mancanza di ruscelli e l’eccesso di acqua stagnante rappresentavano un problema angoscioso anche per la Signora, offrì un leale e sincero aiuto reciproco. Così ottenne il permesso di scavare un solco che liberò il lago dal suo eccessivo fardello di acqua e permise al tempo stesso al suo minuscolo terreno di ricevere la tanto desiderata e vitale irrigazione.

Sid si rese conto che
si preoccupava sempre meno della “Fortuna”
di imbattersi nel quadrifoglio magico perché la consapevolezza di star facendo tutto quello che poteva fare le toglieva importanza.

Il mattino seguente Nott, insoddisfatto e sempre più irato, penso’ di recarsi dalla Sequoia, la millenaria Regina degli Alberi, ma anche lei gli confermo’ che, negli ultimi mille anni, il trifoglio non era mai nato nella Foresta. Nott se ne andò furibondo.

Anche Sid penso’ di recarsi dalla Sequoia alla quale, con rispetto e umiltà, chiese di quanto sole avesse bisogno il trifoglio per crescere. E la Sequoia rispose che al trifoglio servono sia sole che ombra in misura eguale, ma che la Foresta era sempre stata, fin dalla più remota antichità, troppo fitta per lasciar passare i raggi del sole. Sid chiese allora il permesso, e lo ottenne, di liberare qualche albero, con estrema attenzione, dai rami secchi. Poi si recò al minuscolo terreno e si mise subito al lavoro con estrema cautela per non ferire nessuna pianta nella parti vive e vitali.

Era stanco ed avrebbe potuto aspettare la mattina seguente, ma pensò di non rimandare come gli aveva suggerito la Sequoia, perchè un giorno in più poteva essere determinante.

ll giorno successivo Nott, che ormai non sapeva più cosa fare, si recò da Ston, la Madre delle Pietre e, naturalmente, ottenne ancora la stessa risposta circa quello che non era mai ancora accaduto nella Foresta. Anche Sid, contento e felice di vedere il suo minuscolo terreno irrigato, illuminato dal sole ma anche egualmente ombreggiato, decise di scoprire se restava ancora qualcosa da fare che avesse trascurato.

Cosa altro poteva mancare? Ma sentiva che doveva darsi da fare sino alla fine e così salì fino al punto più alto della Foresta sino a giungere da Ston. Ston gli spiegò che dove ci sono troppe pietre non può nascere il quadrifoglio ed è ancora più delicato del trifoglio.

Era un dettaglio apparentemente insignificante ma decisivo.

Sid si precipitò al terreno e lo ripulì da tutti i sassi. Anche nei minimi dettagli si trovavano informazioni decisive. Sul fare della notte Nott, che ormai vagava senza più meta, si imbattè nel piccolo terreno di Sid. Apprese incredulo tutto il lavoro al quale quest’ultimo si era dedicato con tanto ardore e gli sembrò che fosse impazzito.

Il resto della leggenda ci racconta ciò che abbiamo già capito:
Sid non si era limitato ad accettare quello che sino a quel momento era stato, ma aveva ascoltato e cercato di capire se e come poteva modificare lo scenario per costruire una situazione nuova, senza rimandare, senza trascurare neanche i minimi dettagli.

E naturalmente era stato premiato, perché aveva costruito circostanze favorevoli.

Fortuna significa costruire circostanze favorevoli,
prepararle e curarle nei minimi dettagli con passione e fiducia…
e dipende solo da noi.

Alex Rovira Celma e Fernando Trias de Bes sono due celebri studiosi, nonché docenti, di Scienze Imprenditoriali.

F. Trias de Bes è coautore con Philip Kotler del saggio “Il marketing laterale” pubblicato in tutto il mondo.

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