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Attivi, significativi, protagonisti e non comparse

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Le ricerche condotte da Martin Lindstrom (pubblicate in “Neuromarketing”, ed. Maggioli 2013) sulla celebre trasmissione Usa “American Idol” hanno dimostrato da tempo come i brand che sono posizionati all’interno della narrazione ottengono risultati eccellenti mentre quelli che si limitano a mandare in onda spot durante o interrompendo la stessa non ottengono nulla o forse, spesso, peggio.

Nel caso analizzato tra Coca Cola, Ford e Cingular (TLC mobile Usa) l’unica marca che ne trasse davvero vantaggio fu Coca Cola che posizionò abilmente bottiglie e bicchieri, utilizzò negli arredi i colori tipici del marchio e della bevanda, realizzò poltrone subliminalmente simili alle celebri bottiglie, si rese protagonista e non si limitò ad apparire negli spot.
Lindstrom: “Grazie alla sua sottile e brillante integrazione, invece, la Coca Cola si era passo dopo passo legata ai sogni, alle aspirazioni e alle fantasie ingenue dei potenziali idoli….”

La marca e il prodotto infatti devono recitare una parte nella narrazione, non essere solo presenti sul set, devono svolgere un ruolo significativo nella storia, essere co-protagonisti.
La celebre Aston Martin Db5 di James Bond dimostra chiaramente l’assioma in quanto è parte attiva nelle avventure dell’eroe e contribuisce significativamente al suo successo.

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